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  • Carlo Mucci

Il sovescio


Una pratica agricola antichissima ricordata da Virgilio nelle Georgiche intorno al 35 a.C. Consiste nel seminare essenze annuali da interrare ad inizio fioritura. Se ne consiglia la versione autunnale anche se restano valide le semine primaverili. Vi ricordo però che in autunno la terra è più incline a ricevere i nostri gesti agricoli e nel sovescio dobbiamo vedere una forma di fertilizzazione. Grazie alla pratica del sovescio si aumenta la sostanza organica e si stimola la vita nel terreno. Arido/Troppo bagnato –Nudo –Compattato sono le condizioni negative. Vediamo come il sovescio ci aiuta : 1- è una piccola idrovora

2-copre il suolo ( limita effetto battente ed erosione ) 3-azione radicale meccanica

4-porta azoto organico ai microrganismi In genere è la famiglia delle leguminose che lega il proprio nome al sovescio per la sua capacità di fissare azoto atmosferico. E’ ragionevole che un suolo che non permette ingresso di azoto non è adatto alla sua fissazione !!!! Ospita infatti sulle radici dei batteri chiamati appunto azoto fissatori che producono delle vere e proprie escrescenze chiamate tubercoli radicali.

Si tratta di azoto organico vivente (proteina vegetale ) che grazie alla fissazione ha lasciato la sua condizione di minerale inorganico “morto”. La massa verde che andremo ad interrare ha un basso rapporto CARBONIO/AZOTO e quindi favorevole alla formazione di HUMUS. Lupino, favino, veccia, trifoglio, piselli (leguminose) sono le più utilizzate. Colza, senape, rafano (crucifere) e avena,orzo,segale e grano (graminacee) possono far parte del mix da sovescio. Mi piace paragonare il sovescio ad un orchestra e le varie famiglie dei semi ai tipi di strumento. Strumenti vari offrono le migliori melodie. Come si mette in pratica un sovescio. Non è indispensabile interrare il seme ma dobbiamo aver cura di nasconderlo alla vista dei predatori con compost o paglia. Meglio è smuovere anche grossolanamente la superficie e poi dopo la semina passare un rastrello. 30 gr di seme a metro quadrato è una dose classica. Da aumentare in caso di semina senza interramento. Anche il sovescio ha bisogno di nutrienti e pertanto consiglio di distribuire organici abbinati a polvere di roccia ( zeolite ). Quando il sovescio ha raggiunto i 30 cm di altezza possiamo nutrirlo per via foliare con il solito mix organico/clinoptilolite 0,0-0,2 veicolato con Oli Vegetali ad azione adesivante. Difficilmente un sovescio autunnale necessita di irrigazioni mentre uno primaverile estivo se ne avvantaggia di sicuro. Non esiste una regola precisa sul momento dello sfalcio e conseguente interramento ma si indica nel 10% della fioritura un buon momento. Possiamo vedere nel sovescio un alleato per risanare il suolo dalla presenza di concimi chimici usati in precedenza . Tutte le forme minerali di azoto fosforo e potassio si trasformano nelle rispettive forme organiche. In genere si coltiva in pieno campo da fine Aprile in avanti e quindi un sovescio autunno/vernino disturba poco in termini di ingombro. Non necessariamente la pratica deve interessare tutta la superficie del nostro orto ma possiamo applicarla a “settori” e coltivare a fianco . Un coltivatore mi confessava di temere il sovescio perché vi vedeva in mezzo moltissimi insetti e poi le api al momento della fioritura…… Voi cosa avreste risposto ??

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